L’albero del pane
L’albero del pane di Jacquou le Croquant
Almeno dal Medioevo, le castagne hanno salvato molte persone dalla fame. Tutti ricordiamo il romanzo Jacquou le Croquant di Eugène Le Roy, in cui Jacquou sopravviveva solo grazie alle castagne trovate sotto le foglie nel bosco.
Il castagno, castanea sativa, era considerato l’albero del pane.
Per molto tempo, il legno del castagno ha costituito l’ossatura dei nostri tetti “lauzes”, le pietre piatte che un tempo ricoprivano le case del Périgord. È stato in parte grazie al suo commercio che l’economia si è sviluppata lungo le rive della Dordogna e che le chiatte erano così popolari.
Il suo elevato contenuto di tannini lo rende resistente ai funghi e respinge gli insetti. A quei tempi non c’erano ragnatele nelle nostre soffitte.
I giovani germogli di castagno venivano trasformati in lame sottili e utilizzati per realizzare utensili di uso quotidiano come cesti e scaffali per l’essiccazione e la conservazione della frutta.
Oggi questo legno è ancora utilizzato nelle case, ad esempio per i pavimenti e i rivestimenti in parquet.
La Maison du châtaignier di Villefranche du Périgord ripercorre la storia del castagno e presenta il suo ruolo fondamentale nella vita locale.
La castagna, un po’ dimenticata, è tornata sulle nostre tavole. Le castagne sono particolarmente apprezzate alla fine dell’anno.
Trasformate in farina, fiocchi, crema… o semplicemente semplici, le castagne aggiungono la loro dolcezza ai nostri piatti e ci offrono le loro qualità nutrizionali. Vera e propria istituzione nel Périgord, vi sveliamo i segreti della torta di castagne del Périgord: