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©Lascaux 1

Lascaux, l'originale "La Cappella Sistina della Preistoria

Questa grotta decorata di fama mondiale si trova nel comune di Montignac, nella valle del Vézère, non lontano dalla città medievale di Sarlat. Dalla grotta originale di Lascaux I a Lascaux IV, il Centro internazionale di arte rupestre inaugurato nel 2016, venite a scoprire la favolosa storia della “Cappella Sistina della preistoria” (Henri Breuil).

La scoperta

della grotta di Lascaux

L’avventura iniziò nel settembre del 1940 quando Robot, il cane del giovane Marcel Ravidat, si addentrò in una buca nel cuore di una foresta sopra il villaggio di Montignac. Il giovane era molto incuriosito da questa piccola buca.

Qualche giorno dopo, tornò con tre amici: Jacques Marsal, Georges Agniel e Simon Coencas. Essendo stati i primi a entrare nel buco, divennero gli “inventori” della grotta di Lascaux. La loro scoperta interessò il famoso preistorico Abbé Breuil, che a sua volta si mise in contatto con diversi storici. Iniziò così la favolosa storia della “Cappella Sistina della Preistoria”.

La grotta fu poi dichiarata monumento storico e aperta ai visitatori nel 1948.


La grotta decorata

All’interno, le sue sette stanze contengono quasi 2.000 figure dipinte o incise. Sono state realizzate con tecniche virtuose e temi definiti. La grotta di Lascaux non presenta né stalattiti né stalagmiti. Ha una lunghezza di “soli” 250 metri, relativamente modesta.

Risalenti, secondo gli specialisti, a 18.000-20.000 anni fa, queste incisioni sono giunte fino a noi in condizioni eccezionali! Il bestiario di Lascaux è costituito principalmente da erbivori: cavalli, bovini e cervi. Alle estremità delle composizioni sono rappresentati alcuni leoni delle caverne e rinoceronti.

In varie parti della grotta sono stati rinvenuti numerosi oggetti. Si tratta principalmente di materiali utilizzati dall’artista: selci intagliate, probabilmente usate come scalpelli, e pigmenti di ematite, ocra e manganese per il rosso, il giallo e il nero.

La grotta protetta

A partire dal 1955, il numero sempre crescente di visitatori (oltre 30.000 all’anno) portò alla formazione di macchie verdi sulle pareti.

Nel 1962, con oltre 100.000 visitatori all’anno, le pareti si stavano deteriorando a tal punto che nel 1963 il ministro della Cultura, André Malraux, decise di chiudere la grotta di Lascaux al pubblico. Si pensò allora di trovare una soluzione per continuare a presentare questo tesoro preistorico ai visitatori. Questo segnò l’inizio della creazione del facsimile di Lascaux II.