Passage Henri de Segogne a Sarlat: casa Bizac prima del restauro
©Passage Henri de Segogne a Sarlat: casa Bizac prima del restauro |Archives Service du Patrimoine, Mairie de Sarlat

Dal XIX secolo alla rinascita di Sarlat

Nel XIX secolo, Sarlat prosperò, poi si spopolò durante le guerre mondiali.
Rinacque infine negli anni ’60 grazie a grandi nomi come Jacques Boissarie e André Malraux.

Una timida urbanizzazione

Dopo la Rivoluzione, Sarlat orientò la sua economia verso l’esportazione di legno, ferro, vino e olio di noce. All’epoca, in città erano rappresentati cinquanta mestieri.

Nonostante questo dinamismo economico, l’immagine di Sarlat era di povertà, con strade sporche ed edifici abbandonati.
Le condizioni igieniche erano deplorevoli, tanto da provocare due epidemie di tifo alla fine del secolo.

Nonostante ciò, il consiglio comunale intraprese una politica di urbanizzazione.
Nel 1837, per ripulire la città e proteggerla dalle inondazioni della Cuze, iniziarono i lavori della Traverse (attuale rue de la République).

In seguito si sviluppò la Place de Petite-Rigaudie, nel 1866 fu costruito il Palazzo di Giustizia e nel 1882 arrivò a Sarlat il treno.
Nel 1912, una linea tranviaria collegava addirittura Sarlat alla città bastide di Villefranche-du-Périgord!


Sarlat durante la Grande Guerra

Quando nel 1914 scoppiò la Prima Guerra Mondiale, molti abitanti di Sarlat furono chiamati a prestare servizio militare.
Purtroppo molti non fecero più ritorno.
In segno di eterna gratitudine, nel 1923 fu eretto in loro memoria un Monument aux morts in Place de la Petite-Rigaudie.

Sarlat, lontana dal fronte, accolse i soldati feriti che vennero a curarsi per tutta la durata del conflitto.
Più di 600 soldati furono ospitati in edifici pubblici o in case private.
L’ospedale generale di Colombier e il Collegio Saint-Joseph divennero ospedali militari temporanei.

La seconda guerra mondiale

Il Périgord, un focolaio di resistenza

Il periodo tra le due guerre fu segnato da un grande esodo rurale e da un declino dell’attività economica, aggravato dalla crisi industriale degli anni Trenta.
Dopo la sconfitta del 1940, Sarlat si trovò nella zona libera. Divenne terra di rifugio e di accoglienza per le popolazioni in fuga.
Tuttavia, la Gestapo si insediò nell’Hôtel de la Madeleine nel 1942 e i soldati della Wehrmacht occuparono Sarlat dal 1943 al 1944.
Grazie alle sue grotte e ai suoi boschi, ideali per i maquis, il Périgord divenne rapidamente una mecca per la Resistenza!

Nell’agosto del 1944, Sarlat tornò alla pace, ma questi quattro anni furono dolorosi per la città. Solo nel distretto di Sarlat quasi 500 persone caddero sotto i colpi dei nazisti: morirono in combattimento o furono deportate.

La legge Malraux: il rinascimento di Sarlat

Dopo la seconda guerra mondiale, molti personaggi di spicco di Sarlat si adoperarono per proteggere i tesori architettonici della città.
Nel 1952, sotto l’impulso di Jacques Boissarie,
fu creato il Festival des Jeux du Théâtre de Sarlat per far rivivere le pietre della città vecchia utilizzandole come fondali per spettacoli teatrali. L’impulso di tutti questi uomini di cultura permise a Sarlat di beneficiare della legge Malraux del 1962. Nel 1964, la città è diventata la prima delle aree protette della Francia.

Questa legge ha reso possibile il restauro degli 11 ettari del centro storico!
Questa campagna di restauro ha restituito alla città medievale tutto il suo fascino di un tempo, attirando quasi due milioni di visitatori ogni anno!